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Biodanza

La Biodanza viene ideata negli anni sessanta dallo psicologo ed antropologo cileno Rolando Toro Araneda. La Biodanza è una metodologia costituita da un insieme di esercizi da eseguire individualmente, in coppia o in gruppo, studiati per ritrovare l’allegria ed il piacere dell’incontro in una atmosfera musicale avvolgente e rilassante. La Biodanza utilizza la musica, il movimento spontaneo e la comunicazione di gruppo. L’utilizzo di situazioni ludiche e creative consente fin dalle prime sessioni una sensazione di allegria, benessere e rilassamento. Biodanza aumenta la sensibilità, la creatività e la sicurezza in sé stessi, riduce lo stress e aiuta a rendere armoniche le relazioni con gli altri.

Gli esercizi di Biodanza sono studiati per evocare lo stimolo e l’elaborazione delle nostre emozioni attraverso la vivencia. La parola vivencia viene tradotta in italiano facendo riferimento al vissuto nel momento qui e ora. La vivencia conferisce all’esperienza soggettiva dell’individuo la qualità esistenziale del vissuto, è espressione della connessione con la vita nel momento presente.

La sessione di Biodanza ha cadenza settimanale ed una durata, a seconda della specificità del gruppo, di un’ora e mezza o due ore guidata da un insegnante qualificato. Le sessioni di due ore sono rivolte ai gruppi di adulti, le sessioni di un’ora e mezza a gruppi speciali quali soggetti con disabilità, anziani, persone con disagio mentale ecc.. La sessione è composta da esercizi semplici e alla portata di tutti per i quali non è richiesta alcuna abilità nella danza. La Biodanza riequilibra le pulsioni vitali (linee di vivencia), individuate dal Prof. Rolando Toro in cinque insiemi: vitalità (gioia di vivere e slancio), sessualità (capacità di provare piacere), affettività (capacità di incontro e scambio con l’altro), creatività (capacità di contatto ed espressione dei propri talenti, capacità di trasformazione esistenziale), trascendenza (vincolo con il tutto).

La Biodanza è apparsa subito come metodo di cui sfruttare la pedagogia di espressione di sé e di relazione con l’altro, come strumento da applicare sia in situazioni sociali di disagio (persone anziane, con handicap, disabilità, disagio psichico) che in progetti di prevenzione del disagio stesso e di valorizzazione della persona (progetti di Biodanza per quartieri e nelle scuole, in collaborazione con le Amministrazioni comunali).

L’approccio della Biodanza con disabili fisici, malati neurologici e psichici, può sicuramente rappresentare una efficace collaborazione nei progetti istituzionali per una cura umana e per la valorizzazione della persona , piuttosto che della malattia, nel quadro del disagio psichico. Gli interventi di Biodanza si rivelano efficaci con pazienti disabili e psichici: la persona, attraverso il movimento emozionato, recupera il valore di “ciò che è” esattamente “così come è”. Si attiva una valorizzazione della parte sana e non di quella sofferente dell’individuo che apporta valore alla motivazione esistenziale e può contribuire ad attivare eco fattori di auto guarigione.

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